Ritratto di Roma antica: Nel qvale sono figvrati i principali tempij, theatri, anfiteatri, cerchi, naumachie, archi trionfali, curie, basiliche, colonne, ordine del trionfo, dignita militari, e ciuili, riti cerimonie, & altre cabilose: Aggiuntoui di nuouo le vite, & effigie de' primi rè di essa, e le grandezze dell'Imperio Romano, con l'esplicationi istoriche de' piu celebri antiquarij. Eraui la Seluadi Egeria la quale da Numa fu confacra"ca alle xMufe: Quefta è quella^SeJua della Quale, CO"medice Liulo, Numafaceua credere alpopolo, che egli parlaua conla Dea Egeria. ? * nel ANTICA. 2

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Ritratto di Roma antica : nel qvale sono figvrati i principali tempij, theatri, anfiteatri, cerchi, naumachie, archi trionfali, curie, basiliche, colonne, ordine del trionfo, dignita militari, e ciuili, riti cerimonie, & altre cose notabili : aggiuntoui di nuouo le vite, & effigie de' primi rè di essa, e le grandezze dell'Imperio Romano, con l'esplicationi istoriche de' piu celebri antiquarij . Eraui la Seluadi Egeria la quale da Numa fu confacra»ca alle xMufe : quefta è quella^SeJua della quale, co»medice Liulo, Numafaceua credere alpopolo, che egli parlaua conla Dea Egeria. ? * nel ANTICA. 28j Temyio della Tcriunciprtmi^cnn T- delia Saluic. $ enatulo ddh Dotine^ Del Tempio della Fortma Trimigena > del Tempiadella Salutei e del Senatulo delle Donne. ERano infiniti i Tempii del Monte Quirinale,dellamaggior parte dequali non fi può dar luogo cer-io, come del Tempio dApi, e delia Salute, i qua-le promeilo per voto da Giulio Bibacojo Diccatore trion-fa n* 186 R O M A fando degli Equi, e dal «riedefimo fii dirizzato, effendoCenlore, & vltimamente creato di nuouo Dittatorio de-dicò . In quefto Monte era il Tempio della Fortuna, cioèdeprimi parti, il quale vi fìi pofto da Domitio Pretore.^ ;appretìb il quale come moiri vogliono, eraui il Tempfo diHercole, e quello della famiglia deFlauij, & erano tuttinellAlta Semita, nel contorno di S. Sufanna . Eraui ancovn luogo detto Senatulo delle Donne, ordinato da Helio-gabalo Imperadore, acciò che m*effo H potelTero ritroua-re à confultare iofieme di quelle cofe , che apparteneua-no alla cura loro, le quali non doueuano « fecondo il pa.rer mio, cffere daltra importan